Don Alberico |
Durante la stagione degli asparagi selvatici don Alberico trovava ristoro alle fatiche di esperto cercatore presso la cantina (1) dei fratelli Merlini.
Di ritorno dalla "posta" (2) il vecchio parroco raccontava "de dù rmasti, de su pér Trèja, fratélli carnali (3)", che s'interrogavano su cosa fosse più desiderabile mangiare.
Allora il maggiore dei fratelli chiedeva all'altro:
- "Se fussi Papa tu che magnirìsti (4)?"
- "'Na bbèlla pagnotta de pà có' dù alici. E tu (5)?"
- "Eh, che pòzzo sceje più... Lo mèjo ti l'hi pijàtu tu (6)!"
Quand'ero aspirante (7) non mi riusciva di apprezzare la figura di don Alberico. Ebbi modo, lui anziano ed io adulto, di rivedere il mio avviso.
Il vecchio parroco, buon amico di mio zio, non dubitava della vita eterna, ma non nascondeva una trascendentale predilezione per la vita terrena.
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Note 1) Cantina non sta per osteria, ma per stanza, di privata abitazione, sotterranea e fresca destinata alla conservazione del vino.
2) Nel senso di appostamento per la cattura di uccelli vivi, ròccolo.
3) "Di due scapoli, residenti nel territorio del comune di Treia, fratelli germani."
4) "Se fossi Papa tu che mangeresti?"
5) "Una bella pagnotta di pane con due alici. E tu?"
6) "Eh, non saprei più che cosa scegliere... La cosa migliore te la sei già presa tu!"
7) Aspirante al ruolo di iscritto all'Azione Cattolica.
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