La cerqua non manna
odore de janna.
La cerqua non manda
l'odor della ghianda.
Questa profonda riflessione in versi senari e rimati appartiene a Rossano Cacciatori; la traduzione in italiano è opera di Agostino Ciambotti, il quale lasciò inalterata la parola "cerqua", non per incapacità di renderla in italiano, ma perchè il doverla tradurre "je facìa sangue".
L'Associazione Mo.Re.Ve. costituitasi il 3/11/2001 apre il suo sito ufficiale e nelle persone dei due soci fondatori, Agostino Ciambotti e Rossano Cacciatori ringrazia tutti gli associati ed in particolare il notaio Benedetto Sciapichetti, la signora Liliana Taglieri e il webmaster Francesco Miliani, nominati soci onorari per le loro rispettive benemerenze: legali per l'atto costitutivo; grafiche per la creazione del logo; informatiche per la creazione e la gestione tecnica del sito. (Un sentito ringraziamento a chi dal 2007 ne continua l'opera, Lorenzo Borgiani).
I fini dell'Associazione sono direttamente ed integralmente estrapolati dall'atto costitutivo il cui Art. 3 recita: - L'Associazione si propone di divulgare il dialetto settempedano con la promozione di svariate attività artistiche (poesia, prosa, pittura ed altre arti figurative).
Ovviamente ben guardandosi dall'assunzione di atteggiamenti didascalici o, peggio, propedeutici, sopratutto in considerazione della privilegiata attenzione al mondo giovanile.
San Severino Marche 19/02/2002
09/05/2024 La frittura Nella conduzione della cantina mia nonna successe a sua madre Maria nel mese di aprile dell’anno 1929.Estroversa ed esplicita, ma non arrogante, gestì sempre l’attività all’insegna della tolleranza riuscendo a sottrarre alla concorrenza di Livetta e “Vergàpu” (1) le preferenze dei clienti più rappresentativi del proprio tempo: da Dora a “Cesare de ‘u strullichì” (2), da Svegliati a “Sulìna de ‘a zìnghera” (3), da “Nannì de ‘u Marinà” (4), poco assiduo per le frequenti carcerazioni, all’inarrivabile Scurze. Anche i giovani e giovanissimi, da Ernesto a Lino, da Fausto a Benito, da Tullio a Santino, nella stagione propizia, si rivolgevano a mia nonna perché provvedesse alla frittura di gamberi e laschette (5) pescati nel torrente Fosso Grande. Verso la fine dei convivi, interrogata dai ragazzi sazi e curiosi sul concetto di frittura, mia nonna era solita intrattenerli con questo aneddoto. L’ultima esponente di un ramo minore della famiglia Battibocca si ritirò, vecchissima e cieca, a Cesolo Alto (6). Nonostante l’età avanzata e la grave menomazione angariava quotidianamente l’unica domestica al proprio servizio. Tra i capricci della nobildonna una richiesta di fritto quasi giornaliera. La fantesca percepiva l’incarico come iniquo e reagiva con perfidia. Così selezionò alcuni solidi esemplari delle proprie funzioni digestive, li frisse e li servì ben caldi. Richiesta di un parere sulla qualità del fritto, l’anziana contessa disse: “Buono. Sa un po’ di merdino, ma buono”. Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. Note 1) Appellativo della famiglia Pierandrei, ricchi mercanti titolari di osteria con annessa drogheria e rivendita di sali e tabacchi. 2) Cesare l’indovino, secondo traduzione letterale, ma più incline al vino che all’astrologia. 3) Suleima la zingara. Una vera nomade. Sul filo del reato di ricettazione mia nonna intrattenne con lei piccoli commerci d’animali da cortile e monili. 4) Giovanni Marinari. Incline alla truffa, visitò gran parte delle prigioni nazionali. 5) Lasche. Ciprinidi dal corpo affusolato e carne non pregiata. 6) Più propriamente “’uToró”. |
02/04/2022 Considerazione alla vigilia di Juve-Inter. 'U pórco se sògna sempre 'a janna. |
06/03/2022 L'affrancazione E venne un témpo che de lu fattoreli contadì non c'avìa più timore. A nonno jé rmanéve tantu impresso de certi che 'rriò a pretènne 'u cesso. Osservazione di Rossano Cacciatori. |
25/07/2021 Le giovenche In ogni narrazione Giulia evocava il marito con l’appellativo “’u póro Palanca” (1).Avendola vista abbeverare una coppia di giovani manze, quello stesso giorno, “’u póro Palanca” la chiese in moglie. Il padre accettò l’offerta di matrimonio e Giulia la subì con serena rassegnazione. L’angustiava soltanto il fatto che “’u póro Palanca” fosse già rimasto vedovo tre volte; ma distendendo l’abituale durezza in un fugace sorriso, concludeva: “Pér furtùna che ‘u scorticài” (2). 1) “Il povero Palanca”. Nel senso di affettuosa pietà per il defunto. 2) “Fortunatamente gli sopravvissi”. Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. |
06/10/2019 L’autorità La signora Velia, la vecchia mamma del poeta Agostino Ciambotti, disquisì col figlio sui concetti di amicizia, di lutto, di memoria e di cordoglio. Poi su quelli di spazio (in senso geografico) e su quelli sociologici di famiglia, d’inedia e di rassegnazione. Quindi concluse:“Mbeh, va vè, quissi che se sparte, se sparte. Ma vualtri nón comannéte più gnente” (1). 1) “Beh, va bene, coloro che si separano, si separano. Ma voi altri non avete più nessuna autorità”. Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. |
02/10/2018 Prudenza Con i risparmi accumulati nei duri anni di emigrazione "Gustì" intraprese un commercio all'ingrosso di granaglie, acquisì alcune piccole proprietà fondiarie e gestì operazioni finanziarie riservate ed audaci.Infine, quasi sessantenne, sposò "Tèta". "Gustì" possedeva una bianchina rossa, col tettuccio nero, sempre parcheggiata a pochi metri dalla sua abitazione. Ormai ottantenne, ritiratosi dagli affari, combatteva la noia quotidiana con frequenti visite al proprio mezzadro. "Scappi Gustì? Dó vai?". Gli domandava "Tèta". "Vado llà 'u teréno". "Allora piji 'a macchina?". "'A pijo scì". "Ma se tròi 'u semaforo rùsciu?" "Me fèrmo, Tè". Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori. |
26/02/2018 Batterie e lame da barba -Queste sono le grandi soddisfazioni della vita!- esclamò con grande enfasi un operaio della fabbrica Duracell di Pescara nella consueta discussione al bar con gli amici all’indomani della notizia della fusione fra la Duracell e la Gillette.- Ma di cosa gioisci, gli dissero, non credere che ti aumentino lo stipendio!- No, non per quello, ma sono entusiasta perché da domani faremo pile e contropile! |
02/09/2017 L'altezza Quando Nando disertava il bar, Benito Coronati si aggirava tra i tavoli alla vana ricerca di avventori altrettanto munifici e chiedeva:- "'U cunùsci a Nando Pacusse? È unu più ardu de te... Ha vòja" (1)... 1) "Lo conosci Nando Paccusse? È uno più alto di te... Hai voglia"... Da "La perseveranza" di Rossano Cacciatori (2007). |
06/04/2016 Arbor vitae Oreste, futuro leggendario benzinaio, mentre potava la vigna, si rivolse al padre dicendo:- Babbu, me só stufatu de fà sta vita!- E il babbo:- Cambia arbulu cocco mia !!...Grazie, maestro Angelo |
06/06/2015 Iliade Leandro non era quel che si dice una mente, per di più abitando in campagna, non aveva la possibilità di essere adeguatamente seguito nello svolgimento dei compiti da fare a casa. Cosicchè, dovendo a scuola commentare un passo dell’Iliade, si espresse coniando un buffo neologismo:- …E fu allora che ad Achille gli si sbirozzirono i cavalli…- |
21/12/2014 Dó ètte? Giuseppa, di 102 anni compiuti, durante la mia visita periodica, così si rivolse alla badante russa Anastasiya, non conoscendone la posizione e nel tentativo di farla avvicinare al letto dove si trovava coricata. Anastasiya aveva una discreta conoscenza sia dell'italiano che del dialetto settempedano, ma a tale espressione così mi si rivolse:- Dottó, ogni tantu me dice “dù ètti”, ma de ché me vòle dì?- |
21/07/2014 Aneddoto inviato per E-mail Il giorno dopo che Berlusconi fu redarguito dalla Regina Elisabetta perchè gridava "Mr.Obama! Mr. Obama!":"Professó sci sentito ier sera Verlusconi? A strillà Mister Obama! Mister Obama! Se rgira la regina e glie fa:- Che te llucchi!-". E il professore di inglese impassibile: "Oxford o Cambridge?" ...Grazie Renata Romagnoli |
12/05/2014 Contrada Barbari Il piccolo Enrico Maria Bordo non doveva ancora avere quattro anni quando sulla spiaggia di Porto Recanati ebbi la fortuna di assistere al colloquio che intrattenne con un suo amichetto coetaneo:-Tu di dove sei?- Domandò Enrico Maria.- -Sono di Milano.- Rispose l’amichetto, che con accento nordico a sua volta chiese:- E tu invece di dove sei?- - Dei Barbari.- dichiarò candidamente il nostro. Appena saputolo il padre di Enrico Maria, il famoso attore dialettale Cesare, aspramente lo rimbrottò:- Te pijàsse ‘n gorbo, se nó gné vulìi dì de Sanzivirì, armeno putìi dije de Cesulu….- |
31/10/2012 Una maledizione originale Che pòzzi fatte 'u signu de 'a crocee nó stroàcce 'a testa. .....Thanks, Teresio |
19/10/2012 L'avvocato Magnalbò Un piccolo proprietario terriero de su per Sant’Amó decise di affidarsi ad un avvocato de Macerata granne per aver ragione del confinante che lo angustiava con una questione legale che si trascinava da anni. Giunto in città si accorse che non aveva l’indirizzo del professionista che gli era stato raccomandato, credeva però di ricordare vagamente il nome e così si rivolse ad un passante:- Scusate, me sapristi dì dó che ci ha la vottéga un avvocatu tantu vrau de qui de ‘ó?- Ed il passante:- Ma lu nòme nó lu sai?- Il nostro tentò di rammemorare:- De sicuru finisce có “ini”, foscia Cristini, Boldrini, Merlini, Santini o Carbini…- Il passante spazientito proruppe:-Magnalbò!- E si sentì rispondere:- Scì,scì, quissu, pózzi èsse binidittu!.....Riferita da Sergio Mancini |
25/08/2012 Definizione di "comunisti" Illi che nón ha fattu mai 'na magnàta giusta.....Rigo de Scàmpana |
08/07/2012 Da sor Righetto Lu patre a lu fiju sfatigatu:-Fiju mia, se la fatiga fusse combanàticu, tu magnerìsti sèmbre lo pane sulu...!-.....Thanks, Ennio Donati |
24/05/2012 ‘U musu pistu Carlì de Nucci fu un falegname celebre a Cesolo, non solo come valente artigiano, ma anche come persona arguta e pronta ai lazzi.Egli teneva come garzone di bottega un giovane non troppo sveglio e in questa maniera lo cimentava:- Oh Peppe, và ‘m pó llà ‘u macéllo a compramme mezzo chilu de musupistu.- Sistematicamente Peppe allora domandava:- E se non ce l’ha?- -T’’u fai pistà.- Consigliava gioioso Carlì. |
17/04/2012 Ella mi fu rapita Il celebre ragioniere Tarcisio Mosca raccontava di essere stato al Teatro di Matelica per assistere alla rappresentazione del “Rigoletto” con l’eccezionale partecipazione della soprano Lina Pagliughi. Dal resoconto del contabile si seppe che appena il Duca di Mantova ebbe intonato “Ella mi fu rapita”, essendo la Pagliughi ben in ciccia, dal loggione il solito maleducato gridò:- Che ha fattu dù viaggi?- |
12/03/2012 Agriquiz Perchè i contadì dell'Apiro se arza dù ore prima?Perché c'ha 'u trattore a Cinguli. ......Raccolta da Pepperossi |
20/01/2012 Esperienza fenomenologica L'affondamento della nave “Concordia” ha scosso l'opinione pubblica. Un giovane discepolo del maestro Angelo, così si è rivolto alla sua guida mentre veniva accompagnato alla mensa scolastica:-Hi vistu maé....s'è travoccata 'na nave tantu granne!-...Grazie, maestro Alce. |
13/09/2011 Siparietto in ospedale a S.Severino Dopo aver somministrato primo, secondo e vino, l'inserviente propone al degente la frutta con cortesia tutta settempedana.-...’A voli ‘na persechétta ?!?!...., questa è fresca fresca!- - .... E damme ssa persechétta - dice il paziente.- -C'avimo anche le pera che adè belle, ne vóli una?!?!.- - E dammela!- - Guarda che ce sarìa anche du bbélli vrùnnuli, quisti te judirìa a gì de córpo!- - E damme ssi dù vrùnnuli!- Mentre l'inserviente sta per congedarsi, il paziente Branchesi nota sul carrello degli yogurt;- Non se putrìa aécce anche unu de ssi vasitti?!?! ...- - (risposta immediata) ...Effìca Branchesi! Che c'hai l'invitati?!? ....Thanks, Giancarlo Miliani |
06/07/2011 Ancora a Matelica Salandra, mbriacu come ‘na cerqua, rincasò a tarda ora e tentò di guadagnare il letto coniugale senza farsi sentire. Ma appena fu sotto le coperte, la moglie gli chiese:- È questa l’ora di tornare, mascalzone?- Adè passate da póco le dieci, nón me pare tuttu ssó tardi.- Si difese.-Te pare che nón l’ho sintitu l’orologgio della torre che ha sonatu un tócco?- E il genio:- Embè lo vidi che adè come te dico io? Vóli che l’orologgio te sòni pure li zeri?- ....Riferita da Osvaldo Ubaldi |
05/06/2011 Era di notte Era di notte e non ci si vedeva...Le cèrque me parìa téche de fava... ......Popolare |
01/05/2011 Saggezza cingolana 'A scènte è strana tantu.Su i pósti bisogna stacce. 'E cóse bisogna sapélle. Parlanne è fadìga. .....Riferita da Giorgio Gasparrini |
05/02/2011 Lu somaru Gnisciunu sta vitaccia la farìaanche sfinitu e mézzo scorticatu se nón tiro lu passu e vado via de vastonate vengo massacratu. Pierpaolo Casoni la declamò nel 1954. Ricorda solo questa prima quartina ed ora è alla disperata ricerca dell'autore. |
30/09/2010 Duecentomila lire nel portafogli Giscio de Riga (de Forca) scese dalla sua Cesolo in città e rese visita ad una famiglia cesolana recentemente inurbata e così commentò la sua situazione:- Mójema me fadìga come un somàru, 'e fije è crisciùte, babbu e mamma me pija 'a pinzió tutti e dui ...e io un par de centomila lire dentro 'u portafóglio ce l'ho quasci sempre. Allora pé i cumunìsti nón c'ho votàtu più.- |
16/09/2010 Violenza carnale L’aula del tribunale di Camerino era stracolma alla prima udienza del processo.La vittima però, gridò tanto forte all’imputato che tutti udirono chiaramente:- Io t’ho datu la mèjo carne mia!- Il malfattore con altrettanta chiarezza ribatté:- E io che t’ho datu, l’ósso?- |
29/08/2010 Aurora calcio (vedi fotografie) La squadra di calcio AURORA di San Severino Marche stagione 1962/63.Da sinistra in piedi: LEONELLO MANCINI, RUGGERO LEONARDI, LUCIANO MENGANI, ENZO CIAPESCA, FRANCESCO RAGGI, ARMANDO ACERBI. Da sinistra accosciati: GIANCARLO MILIANI, WALTER MILIANI, DARIO CARMINELLI, MARCO ACERO, NANDO CIAVAROLI. |
25/08/2010 Quanno se dice “lo sboccà sangue” Il fattore rientrò al calar del sole per controllare il lavoro eseguito dai braccianti ingaggiati per la mietitura. E così ebbe a lamentarsi:- Io è da stamatìna che sto a sboccà sangue su la nocétta e vuandri lazzarù nón avete mitùtu mancu un ettaro de campu!.........Antonio Velegnoni in eredità al figlio Giordano |
15/08/2010 Il ballo di una volta -No, sò stanga.- Risponde la procace campagnola quasi annoiata, al giovane studente che le chiede:- Balla, signorina?-È la volta poi di un bel giovane ben vestito e imbrillantinato:- Balliamo?- E la risposta:- No, sò stanga.- Viene poi un omaccione, domanda:- Che balli?- Ancora una volta la ragazza: -No, sò stanga.- Il buttero la afferra per una braccio e la trascina sulla pista sentenziando:- Stanga o pèrteca, gimo a ballà!- |
16/07/2010 Didascalia foto (vedi Fotografie) Dal basso in alto e da sinistra a destra:I° fila: Andrea Soverchia, Enrico Perticarari, Giammario Massi, Alberto Bisonni, Patrizio Baleani, Fabio Bruzzechesse. 2° fila: Fabio Tomassini, don Edoardo Menichelli, Angelo Alce. 3° fila: Fabrizio Soverchia, Angelantonio Zecchini, Roberto Messina, Paolo Martini, Francesco Cristalli. 4° fila: Stefano Bonifazi. 5° fila: Maurizio Ramaccini, Aldo Piviero, Marco Dignani, Rossano Cacciatori. 6° fila: Carlo Corneli, Raniero Gentili, Fabrizio Grandinetti e, più in basso, Marco Marchetti. |
19/05/2010 Esercizi da fare a casa Esaminato il bambino affetto da balbuzie, la logopedista dell’ASL convocò il padre per fornire informazioni sullo stato del difetto e sul modo per risolverlo.- Se fa venire sua moglie le spiegherò gli esercizi da far eseguire a casa al bambino- propose la terapista. -Li spieghi pure a me signora- disse A.F. sconsolato- ché mójema nón capisce cósa!- |
28/03/2010 Gaffe di Presidente Al termine di una cena in un locale caratteristico di Dresda così Agostino Ciambotti si rivolse alla cameriera sassone, nella speranza di farle capire quanto fosse di qualità scadente il caffè che gli aveva appena servito:- Der coffee is make avec la janna!- |
24/02/2010 Ancora sulla “Donna capionica” Gabriella Eugeni entrò nell’ambulatorio del dottor Tacchi informandolo delle disperate condizioni della nonna paterna e chiedendo al medico una visita a domicilio.Il dottor Carlo con infinita umanità così si negò:- Cocchétta mia, cocchétta mia, è vecchia, deve murì.- |
23/01/2010 Che macchina quell’auto! Anio de ‘u Pupu, distrutta la sua vecchia Fiat 127 a metano color carta zucchero, dopo affannosa ricerca, ne comprò una perfettamente identica.Ad un amico che gli chiese:- Ma che l’hi comprata compagna?- egli con la sua voce stentorea rispose:-Ehhh, gìa tantu vè!!- .....Riferita da Pepperossi |
05/01/2010 Semeiotica medica Il dottor Carlo Tacchi fu un apprezzato medico di famiglia del secolo scorso. Visse ed operò a San Severino Marche dove tuttora vengono ricordati alcuni suoi detti.Non appena il paziente era entrato in ambulatorio, Carlo procedeva alla consueta rapida intervista che doveva indicare se la patologia fosse toracica o addominale:-Compagno, te sbusso o te tarbo?- |
15/12/2009 Successe a Serripola Il marito rimproverava sempre la moglie perchè non teneva pulito in casa:“.. èsso, per esempio, guarda quantu è zuzzu ’ssu lampadariu!”Allora, la moglie esasperata, colpendolo forte con la scopa, decise di romperlo. “.. Adesso è pulitu, pulizziotto?” ....Thanks, Lamberto Farroni |
24/10/2009 La vita è tutto un quiz Due colti maiali delle campagne settempedane si recano negli studi televisivi RAI di Roma per tentare di partecipare ad una trasmissione a quiz per animali.In un corridoio incontrano Amadeus e gli chiedono:- Avete domande da pórci?- |
26/09/2009 Consigli del dottor Piero Scatizza nel 1969 Visitò il giovane Cacciatori, fece diagnosi di cistite, prescrisse un farmaco e mentre il ragazzo usciva lo richiamò a sé per consigliare:- Ah, Rossà, non te ne pijà sa’, ché se te ne piji è peggio!- |
12/07/2009 Osservazione di Sivè de Stroppa Eh, me pare che da ‘n pó de tempo anche Letterio quanno camina mmucchia su ‘e vrécce.……………by Severino Marinangeli |
17/06/2009 Grazie, Alfredo L’Associazione Mo.Re.Ve. partecipa al dolore che ha colpito la famiglia Bertocchi.Alfredo Bertocchi è stato socio fin dalla costituzione della nostra associazione, era in possesso di tutti i testi da noi prodotti e ci ha aiutato a riscoprire Alessandro Tassoni e “La secchia rapita”. Sperando che il senso ludico lo accompagni anche nell’al di là, lo salutiamo commossi. |
13/05/2009 Dissertazione sul male Lo male è bruttu tantu...è peggio de lo pèrde. .......Maurizio Della Mora (1971) |
18/04/2009 Si diceva a Cesolo Un contadino napoletano trapiantato a Cesolo, correndo dietro al figlio che aveva commesso una marachella, urlava: “Se te chiappe!”. Al che il figlio rispondeva: “Tre culi e 'nu miezze!”........Grazie, Mario Bianconi |
13/04/2009 Reminiscenze -Se te pare… se te pare…--Sette pare…’n contadì grósso!- …………Rossano Cacciatori |
23/03/2009 Ricordi di Alduino Pelagalli ('u Mòro) Alduino Pelagalli (n.1933) aveva subito, all’età di nove anni, l’amputazione di tre dita della mano destra per un colpo di fucile partito accidentalmente. Due anni dopo fu incontrato a Tabbiano dal poeta estemporaneo Barbarese di Stigliano che così lo apostrofò:- Dimme ‘n pó, munéllo io capiscio póco, su ssa mà che c’hi fattu, ti l’hi tajàa o te c’ha cótto ‘u fóco?- |
07/03/2009 1000 euro pro Ethiopia L'Associazione Mo.Re.Ve. offre in beneficenza un terzo delle sue giacenze di cassa. Durante una cena la cifra viene consegnata a Claudio Tabarretti prossimo ad un nuovo viaggio in Ethiopia (vedi fotografie). |
03/03/2009 Inizio di narrazione di una partita a scopa Sèmo a metà mazzu e nón era fòri mancu ‘n zètte….......Cesare Bordo |
20/02/2009 Considerazioni di macroeconomia Senza lìllerinón ze làllera. ...........by Paolo Severini |
12/02/2009 Combattere l’inflazione Il serripolano Pacì de Bartocció nei primi anni 60 era proprietario di un Motom di piccola cilindrata e nonostante una donna ben informata lo mettesse in guardia: “Pacì, ‘u governo ha rcrisciùtu ‘a vinzìna”, egli imperturbato rispose: “Me ne fréca póco a me, tantu ce ne metto sempre cento lire.” |
06/02/2009 Digressione nell’anconetano Due amici si incontrano dopo qualche anno di lontananza, passeggiando al Viale della Vittoria.“ Ti presento mia moglie Carlotta” dice uno all’altro che prontamente risponde: “Eh, t’è andata bè, la mia scureggia…” ......Riferita da Beniamino Morina |
26/01/2009 Dall’appartamento studentesco all’amico emigrato …’a vecchia nón pulisce più da lla òrde e ‘e scoregge de Casarì arza ‘na pórveda!....Lamberto Farroni (lettera del mese di aprile 1977) |
19/01/2009 Coltivazioni europee A Londra, a Londrac’è i gobbi ardi ‘n òmo. A Parigi c’è ‘a vena có ‘a faétta. .......Gino Taddei |
04/01/2009 Il paziente urologico Ad un infermiere che chiedeva notizie di un malato al figlio, questi rispose: “Ma, vabbu c’ha la peronospera, ammó je mette lu carattere, eppó domà je fa lu Tic Tacche”.........Peppe Moretti |
03/12/2008 Inglese, che passione La gita in Inghilterra organizzata da una grossa parrocchia di Tolentino, ebbe una marea di partecipanti, perché molto economica e per la fiducia nella guida, un cappellano che aveva letto, e più volte, “Uccelli di rovo” in inglese e che rappresentava agli occhi di tutti una sicurezza per la risoluzione del sempre spinoso problema della lingua.L’albergo scelto a Coventry era particolarmente scadente e Martino Ciommeca si lamentò con la guida perché nella sua camera si aggirava un ratto. Purtroppo il vocabolo non era nella conoscenza del cappellano che comunque tentò, senza successo, di comunicare col portiere:- Mister in the Martin’s room is a bridge-dog (Signore, nella camera di Martino c’è una pontecana).- |
26/11/2008 Successe a Matelica Nello Nasca rientrò nella sua abitazione in centro città, tardi, ma prima del previsto.Si diresse nella camera da letto dove lo attendeva la consorte e nella penombra notò una sorta di collinetta nel posto ove era solito riposare. - Penzàvo che avìa missu lu prete, invece era, lu prete.- Confidò l’indomani ad un amico. .......Riferito da Osvaldo Ubaldi |
16/11/2008 L'inutlità del prato all'inglese Mi sono ricordato della mia vicina Isolina, cittadina, ma di estrazione contadina (guarda caso era originaria dell'Isola). Ovviamente in città aveva il suo bell'orto. Un giorno criticò il fatto che noi avessimo un prato.“…dacqui, dacqui, n’ te rdà ‘n cazzu!” .....Lamberto Farroni (Farrottèllo) |
14/11/2008 Formazione San Giuseppe due (vedi fotografie) In Piedi: Castori Fabrizio, Ciciliani Enzo, Leonardi Alberto, Piantoni Marco.Accosciati: Campetella Fabrizio, Palombarini Franco, Sfrappini Francesco. |
03/10/2008 Ancora Gino Taddei Ai confini del Giapponeai confini del Giappone si muove il bestiame, il carro con le ‘acche. ---------by Grappéllo |
15/09/2008 Anglo-settempedano Un signore inglese proprietario di una villa nelle campagne settempedane, scese in città per tentare di risolvere alcuni problemi alla carrozzeria della propria auto.All’interno dell’officina sorsero gravi difficoltà di comprensione. Fu chiamato il titolare che in gioventù aveva esercitato il lavoro di cameriere in un ristorante londinese per sei mesi. Egli con una perfetta combinazione di inglese e dialetto chiese allo straniero: “Mister, what you fly? (Signore, che vóli?)". .....Thanks, Paolo Severini |
14/09/2008 Extraparlamentari Mamàu si era trasferito a Roma agli inizi degli anni ottanta per completare gli studi di Medicina. Mentre si dirigeva alla mensa universitaria fu intercettato da una giovane studentessa proveniente dai Centri Sociali che gli chiese:- Devo mangiare, mi presti mille lire?-Insospettito dall’aspetto della giovane, Mamàu reagì con una controdomanda:- Dopo tu quanno m’’i rdai?- |
30/08/2008 'U vangatore 'U vangatore,'u vangatore,'u vangatore... ero io! ..........Gino Taddei |
17/08/2008 Un uomo d'onore Marco Cicconofri teneva banco raccontando le sue avventure erotico-sentimentali a ragazzini che pendevano dalle sue labbra durante le calde sere d’agosto nel campeggio improvvisato al Canfaito. I giovani avevano tutti fra i quindici e i sedici anni, due o tre meno di Marco, e lo consideravano un eroe senza preoccuparsi minimamente della veridicità delle storie narrate, temendo forse, anzi, che dietro quelle avventure a tinte forti si celassero delle bufale colossali. Tutti, però, rimasero sbalorditi dal finale della storia che Marco narrò quella sera: una giovane, naturalmente bellissima, era la fidanzata di un suo amico ed essendo in un periodo di crisi andò da Marco per chiedere consiglio. Fatalmente ad un certo punto la ragazza gli gettò le braccia al collo e tentò de daje un basciu. Tutti chiesero: “E allora te le sei fatta?”. La raggelante risposta di Marco:- Che c’avéte pé 'a testa? Pér chi me pijàte? Có ‘na manàta l’ho llontanàta e j’ho dittu: “Lète, zzozza, ‘e scarpe all’amici nó gne ‘e faccio”. |
09/07/2008 Se sai lègge… Il bar di “Uscè” (Eugeni) al ponte dell’Intagliata a San Severino fu gestito da “Cesarittu” negli anni ’70 -’80. Del Lambertucci (anagrafe del gruppo tribale dei Cesaritti) si racconta che un giorno dei carabinieri di passaggio provenienti da Macerata si fermarono per chiedere la strada da percorrere per arrivare a Sefro (MC). Cesarittu, molto confidenzialmente così rispose:- Vai dirittu finamènte a Castrimunnu, dopo c’è un tribbio, a Matérga nón ce scì… eppó, se sai lègge, vai a Sefro!- |
05/07/2008 Ancó rconóscio Così era solito rispondere Peppe de Gustì alla domanda “Come stai Pè ?”, quando si accontentava della sua situazione. |
07/06/2008 Costantino Mariani premiato Il socio ordinario Mo.Re.Ve. Costantino Mariani di Castelraimondo si classifica al terzo posto al Premio Letterario Biennale città di Camerino “ Quinto de Martella” per la poesia dialettale.Un sentito “ brau Costantì” da parte di tutta l'Associazione. |
15/05/2008 Esternazione in morte della móje Mòre sempre li mèjo........Nicò de Scintì |
22/04/2008 Album fotografico Il link Mo.Re.Ve. pro Africa, creato in forma statica nel 2005, viene reso dinamico e si arricchisce di un corposo album fotografico. Le foto sono scattate e fornite da Claudio Tabarretti, il nostro associato che più volte si è recato ad effettuare volontaristicamente la sua opera di odontoiatra in Kenia ed in Etiopia. |
19/04/2008 Dedicata ad Alfredo Bertocchi A testimonianza che il dialetto parlato a Sant’Elena, frazione di San Severino Marche, è molto simile alla lingua francese, si narra che un gruppo di devoti di quella frazione andò in gita a Lourdes; fermatosi il pullman, per consentire una pausa ristoro ai viaggiatori, in un paesino all’interno della Francia, i nostri solidarizzarono immediatamente con un gruppo di abitanti del luogo. “Vu parlée come nu”, fu la frase rivolta da quasi tutti i turisti ai transalpini che si trovarono d’accordo con questa affermazione...........Riferita da Adriano Crocenzi |
17/04/2008 Ringraziamenti L'Associazione ringrazia Alessandro Carbini (Lesà)e Matteo Carbini (padre e figlio) di Montecarotto (AN) per la fornitura di foto della loro città riguardanti situazioni descritte da Rossano Cacciatori in una delle sue più belle poesie: "Primavera". |
17/04/2008 L'enorme estensione dell'estero Ssu lèstro, ssu lestràcciudó ria... ria fino a Addis Abeba. ........Gino Taddei |
05/04/2008 Bizzarria di soprannomi Cecaló è un soprannome che accomuna gruppi tribali con cognome Cervigni e Marchetti.Perché mai allora agli anagrafati Cecaloni de Césulu je se dice Pilucca? |
03/04/2008 Sintesi della filosofia de Cisìra de Pizzichì Le diecimila lire me le prendo perché mi fanno comodo.......Riferita da Rossano Cacciatori |
29/03/2008 Altre considerazioni di Gino Taddei 'U mare è come 'u maree 'u munnu è come 'u munnu e 'n tuttu 'u mare e 'n tuttu 'u munnu 'e persone mòre p'i trai de cimento. ........Riferite da Pepperossi |
20/03/2008 Miliardi Nella prima metà degli anni '80 nacque a Cesolo il “Bar Piantoni” per accogliere gli avventori delle tre cantine in attività nei decenni precedenti.Fra i giocatori più accaniti e prestigiosi lo frequentarono Giscio de Lucarì e sòr Ugo Merlini, detto “'u Mèrlo”, che costringevano i gestori ad orari notturni massacranti. Una volta alle 4 di mattino i due in coppia stavano effettuano la “bella” decisiva a briscola in una quattrata contro due avversari rimasti dimenticati. Giscio, di mano, chiese a 'u Merlo:- Che me sciòco?- Sòr Ugo, alterato perché certo della sconfitta, lo rimbrottò in italiano perfetto e senza nessuna cadenza dialettale:-Lo chiedi a me cosa ti giochi? Ti sei giocato i miliardi senza ascoltare il parere di nessuno!- .......Riferito da Mario Perozzi |
13/03/2008 Da nonna Odilla a mamma Giovanna Cassittì cassittìogni tantu te vengo a rivirì, lo faccio có vergògna ma sai che me vesògna. .......Paolo Severini |
08/03/2008 Aneddoto datato Un gruppo di gitanti del maceratese giunti a Milano vanno in un bar per ristorarsi. Uno di loro appena portato il caffè alle labbra, ripone la tazzina nel piattino e con una smorfia di dolore commenta:-Ésto sbojènta!-Il barista gli chiede:-Español?- Ed il nostro:-No, de Passu de Treja.- |
08/03/2008 Quanno tuttu va a traèrso I cavalli son stanchi nell'umida sera...le vacche nón tira, le gajìne nón féta... ......Riferito da Giacomo Marzioni |
27/02/2008 Vòcchese Arnaldo raccontò ad un collega di lavoro come fossero veramente andate le cose quella notte in discoteca. E riferì che, seduto su di un divanetto, conversava con un amico, ma sempre ben attento a seguire la moglie che ballava a centro pista. Notò che un giovane ballerino rivolse la parola alla sua signora e da quel momento Arnaldo lo seguì con lo sguardo fino a che il giovane si diresse verso le toilettes. Fu qui che Arnaldo lo raggiunse e provocatoriamente gli chiese:- Compà, che j'hi sì ditto a quella fémmena che è rmasta tanto male?- - Gli ho dittu se me lu portava a piscià- fu la brutale risposta.E così concluse la narrazione:-Je t'ho datu tre o quattro vòcchese!- ......Riferita dal geometra Massimo Boldrini |
20/02/2008 Lo scarso senso di immaginazione degli anconetani Successe che un medico ospedaliero settempedano, alle prese con una paziente affetta da instabilità agli arti inferiori, dovette richiedere una consulenza neurologica all'ospedale di Torrette di Ancona.All'atto della prenotazione telefonica il collega medico anconetano chiese al nostro di descrivergli sommariamente la sintomatologia. L'ospedaliero settempedano molto semplicemente gli disse “ che glie facìa cianchetta le gambe ”; dicono che dall'altra parte si sentì un urlo “ Mi passi un medico!”. ........Lamberto Farroni |
16/02/2008 Perché je se dicìa l'Africano? Recentemente Mario Severini, noto ritoratore de Castéllo mi ha riferito, quasi in confidenza, la genesi del celebre soprannome del suocero Enrico Marini, colui che da Biondi rilevò la trattoria che per tanti anni il popolo ha chiamato “Trattoria dell'Africano”.Il Marini bambino, giocando sulle sponde del fiume Potenza in prossimità di Fontenuova sfuggì al controllo del padre che stava eseguendo dei lavori agricoli e fu trascinato via dalla corrente. I soccorritori lo recuperarono miracolosamente vivo dopo alcune ore nel tratto di fiume che lambiva il camposanto. Era talmente imbrattato di melma scura che qualcuno commentò:- Quissu è 'n africano!- .........Agostino Ciambotti |
09/02/2008 Cuccù che fai... Arnaldo da Pioraco si era ormai trasferito a Castelraimondo e da qui partì con un gruppo di amici juventini dirigendosi a Roma dove appunto quella domenica scendeva la Signora. Arrivarono con largo anticipo allo Stadio Olimpico per sistemarsi in prima fila dietro alcune transenne che proteggevano i giocatori che passavano di lì a piedi per fare un assaggio del campo di gioco; era una occasione quasi unica per vedere da vicinissimo i campioni. Al loro passaggio si levarono grida ed applausi, ma Arnaldo, avendo notato che Antonello Cuccureddu vestiva in giacca e cravatta e non con la tuta societaria come gli altri, quando ce l'ebbe a meno di un metro di distanza non poté esimersi dal domandargli:- Cuccù, che fai, nó gnòchi?-...Costantino Mariani fece parte della spedizione e ci fornisce i seguenti dati storici: 17/02/1974 Lazio-Juventus 3-1 |
24/01/2008 Aiutateci a ricordare chi... ...inventò l'ancor celebre trio di Cesolo Calcio anni '60 che suonava: Menghi, Munghi e Maccagnà. |
19/01/2008 Parmigiano a Cèlere Cèlere Tacchi (1906-1974) fu ospite della casa di riposo di San Severino negli ultimi anni di vita.Una sola donna provvedeva alla cucina compreso il servizio ai tavoli. Era molto devota e pia e correva voce che avesse contatti con la Madonna. Una sera servì la minestra a Cèlere che le chiese:-Signora, ho sentito dire che lei parla con la Madonna, è vero?- Con estrema modestia la donna ammise. Così Cèlere si raccomandò:-Quando ci parlerà la prossima volta mi faccia il favore di chiedere di mettere tanto parmigiano nella minestra di Cèlere perché a lui piace molto.- |
12/01/2008 Enzo Ciapesca e Marco Marchetti Enzo Ciapesca era per tutti Celló, infermiere di pronto soccorso, indimenticato perché indimenticabile.Quel giorno fornì i primi soccorsi ad un giovane in stato di shock che sembrò subito gravissimo, tanto che fu chiamato immediatamente il dottor Marco Marchetti, primario medico.In stato di evidente agitazione, Celló, all'arrivo di Marchetti gli corse incontro dicendo:-Dottó, dottó, quissu se mòre, se gnótte 'a léngua, nón pòle rdà fiatu, io pénzo...- Non potè continuare perché il dottor Marchetti con espressione carica di meraviglia lo interruppe:-Tu pénzi?- ........Riferita da Agostino Ciambotti |
07/01/2008 Era la canzone di Montecchia Se vóli fà all'amore có 'na ciòppabésogna stuzzicàlla có 'na zéppa e dopo vederài come gallòppa. |
07/01/2008 Formazione Serripola Calcio (vedi fotografie) In piedi: Buttafuoco Enzo, Fagiolini Anio, Cecconi Gonnella Ivano, Mauroni Franco.Accosciati: Fagiolini Elio, Acero Sandro, Buttafuoco Franco. |
27/12/2007 'U Mèrlo e Giscio de Lucarì La fama di grandi antagonisti nei giochi a suli aveva ormai superato i confini di Cesolo quando 'u Mèrlo e Giscio de Lucarì, detto anche l'Antico Romano, salirono in auto a ora tardissima, mbriachi come dù cèrque, per rincasare. Le alterate capacità di guida non consentirono a 'u Mèrlo di evitare due pedoni che rincasavano anch'essi. Il giorno del processo il giudice del tribunale di Camerino così interrogò Giscio:-Si dice che il Merlini beva. È vero?-L'Antico Romano di rimando:-Nón ce l'ho saputu mai.- ........Riferita da Aldo Merlini |
20/12/2007 Amava declamarla Oberdan Poleti Una signora dell'alta borghesia si reca al mercato:-Contadina, contadina, scarpe grosse e testa fina quantu costa sta gajina?- La risposta non si fa attendere: -Signorona, signorona preti e frati te se scorzóna, mille lire, puttanona!- .......Riferita da Lamberto Farroni |
13/12/2007 La raccontava Giuseppe Ciambotti (Pèppe de Gustì) “Le schioppetate là ppé lli scopaleggi...”, riferiva un anonimo che si vantava di aver avuto conoscenza diretta di una battaglia dei garibaldini, e così concludeva ad indicarne la cruenza, “...ce fóve dù morti e tre feriti, unu moréve de malaria.” |
12/12/2007 Da Mandì de Cambio Un anonimo villico amareggiato da continue ruberie di ghiande ed ortaggi, così si interrogava ed esortava:- Commu mai tutti mèr da mì, giae un pó pure mér dall'andri.-..........Riferito da Rossano Cacciatori |
11/11/2007 Ricordi di famiglia Il nonno andò negli anni '30 a Macerata in occasione della visita del Duce, accompagnato da Luì de Vecarózzo (Luigi Prosperi), un amico e vicino di casa su 'u Torró de Césulu. In un bar chiesero il caffè. Luì, ricevuto un caffè basso, chiese al barista:-Cò, non c'ha córdo?-............................Mario Bianconi |
06/11/2007 Dù fratélli de su pér Cinguli Lampa Dario e Lampa Dina......Riferito da Cesare Bordo |
31/10/2007 Considerazioni di Gino Taddei È inutile che 'a Grecia ce manna ó 'ó fèro,che tantu l'aranci nón ce cresce; allora è mejo che ce manna ó 'u scójo, armàncu ce córe 'u lèbbore. ....................Riferite da Pepperossi |
29/10/2007 Didascalia foto cl. II B (vedi fotografie) Composizione classe seconda B, anno scolastico 1961-1962Dall'alto in basso e da sinistra a destra: I fila: maestro Bonifazi Elio, Serini Pierpaolo, Rocco Crescenzo, Petrocchi Sante. II fila: Masseroni Franco, Santarelli Giovanni, Cacciatori Rossano, Pacella Egidio. III fila: Urcia Attilio, Riccioni Sandro, Piantoni Carlo, Della Mora Maurizio, Panichelli Ezio, Pizzi Gianfranco. Componenti della classe assenti allo scatto: Di Franco Luigi, Gianfelici Ino, Lampa Giorgio, Marchese Giuseppe, Orlando Ettore, Piantoni Marco, Prato Mario, Quadrini Carlo, Ranaldi Aldo, Rocchi Umberto, Schiaffi Cesare, Tacchi Maurizio. |
24/10/2007 Detto popolare Quanno se va a pollastri e quanno a grilli................Riferito da Domenico Buttafuoco |
16/10/2007 Didascalia foto cl. II A (vedi fotografie) Composizione classe seconda A, anno scolastico 1961-1962Dall'alto in basso e da sinistra a destra I fila: Balducci Fausto, Capaldi Sinobaldo, Migliozzi James, maestro Renzi Renzo. II fila: Ciambotti Agostino, Castori Fabrizio, Marinozzi Franco. III fila: Compagnucci Francesco, Foltrani Enea, Angeloni Alberto, Della Mora Sandro, Cicconofri Laoriano, Bruzzechesse Fabio. IV fila: Pisello Flavio, Cipolletti Pierluigi, Innamorati Romolo, Brunacci Luciano, Mogiatti Floriano, Leonardi Alberto, Dignani Gianni. V fila: Donati Roberto, Chiaraluce Roberto, Fausto Rossano, Baleani Patrizio, Corridoni Venanzo, De Antonis Lorenzo. |
08/10/2007 Aneddoto Nèna de 'u Lanà, avanti con gli anni, confidò ad un'amica:- Ormai i pósti l'ho visti tutti, me manca sulu Pitì e 'u Lucìu.---------------Riferito da Cesare Cruciani |
05/10/2007 Approcci So vè e so mejo, mócceca sse pecore?---------------------------------Popolare Che béllo cà, che béllo pilu! -------Oliviero Lambertucci |
30/09/2007 Lampadina M'illumino llà 'ó mézzo.----------- Aldo Merlini |