A tarda mattina
respiri in cantina
odor di tabacchi,
di tela dei sacchi,
di carri d’eroi
trainati da buoi,
di pane in pagnotte
né crude né cotte;
odor di letame,
d’attrezzi e cordame
bagnati d’umori,
di sani sudori
e sui tavolini
aloni di vini
in cui gli operosi
insetti vogliosi
si vanno a buttare
così come al mare
si tuffano esperti
cristiani solerti.
Un’altra atmosfera
audace e severa
propone la nera
misterica sera.
Di vento fragranti
s’affacciano in tanti
e già sulla soglia
traspare la voglia
in ogni campione
di fiera tenzone.
Cravatta ‘nnodata
camiscia stirata
tra li più stimati
Egidio Svéjati.
A le nove e ‘n quartu
ria Rigo de ‘u sartu
e dopo i gregari,
non certo somari,
la notte serena
di stelle già piena
spalanca le porte:
a Scurze il più forte.
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